Giornata dell’Incontinenza

Oggi, 28 giugno 2022, al Ministero della Salute per la Giornata dell'Incontinenza promosso da Fincopp, il Presidente AIFI Simone Cecchetto, con Associazioni di Pazienti e altre Società Scientifiche, hanno segnalato con forza le difficoltà di accesso dei cittadini alle cure fisioterapiche specialistiche nelle disfunzioni del pavimento pelvico e proposto soluzioni concrete, fattibili, sostenibili.

Oggi, 28 giugno 2022, al Ministero della Salute per la Giornata dell’Incontinenza promosso da Fincopp, il Presidente AIFI Simone Cecchetto, con Associazioni di Pazienti e altre Società Scientifiche, hanno segnalato con forza le difficoltà di accesso dei cittadini alle cure fisioterapiche specialistiche nelle disfunzioni del pavimento pelvico e proposto soluzioni concrete, fattibili, sostenibili.

“Nelle Case della Salute del DM71 la fisioterapia, che è la terapia di prima scelta in queste disfunzioni, non è prevista in modo esplicito ma solo tra le righe; le linee di indirizzo dell’agosto scorso continuano a riproporre vecchi modelli ospedalocentrici, prestazionali, egocentrati su un’unica figura, incapaci di gestire la cronicità e la complessità, tanto più in campi specialistici come questi; in molte Regioni la riabilitazione è totalmente appaltata a cooperative che pagano i professionisti 8€/ora, con tempi di attesa infiniti; la formazione di base è inchiodata su lauree triennali che con fatica riescono a trasmettere lo sviluppo vertiginoso che ha avuto la fisioterapia nei diversi ambiti, come questo; le reti per l’incontinenza previste nel 2018 sono attive solo in tre regioni ma abbiamo molti fisioterapisti esperti in questo campo che faticano a mettersi in rete con specialisti e professionisti a causa della visione miope che ha dominato in riabilitazione in Italia negli ultimi 20 anni.
Con le altre Società Scientifiche possiamo scrivere tutte le migliori Linee Guida ma se poi questa è la situazione sul territorio, qual è la risposta che i cittadini hanno?
Serve una rivoluzione, culturale e operativa, nell’approccio a queste disfunzioni, così come in tutta la Sanità: non si può risolvere i problemi con le stesse logiche che li hanno generati”.

Torna in alto