Professioni sanitarie, nel Lazio si cambia

Nuove direttive per l'applicazione piena della legge 251/2000, "Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica". E istituzione di un osservatorio regionale sulle professioni sanitarie e di assistente sociale. Saranno questi con molta probabilità i primi atti compiuti dal neo assessore alla Sanità della Regione Lazio, Augusto Battaglia. Il fautore e promotore delle leggi che hanno portato all'affermazione delle professioni sanitarie in Italia, vuole dare impulso alla creazione dei diversi servizi all'interno delle aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie locali, uno per ogni area: per l'assistenza infermieristica e ostetrica; di diagnostica di laboratorio, per immagini, tecnico-assistenziale; di riabilitazione funzionale; tecnico del dipartimento di prevenzione; di assistenza sociale. Le funzioni? Quelle previste dalla normativa: coadiuvare le aziende sulle modalità organizzative e la Regione su tutte le questioni di competenza, a cominciare dall'individuazione del fabbisogno del personale da formare.
"Mentre finora pochissime regioni hanno rispettato gli indirizzi delle legge, e a cinque anni dall'entrata in vigore quasi tutte si sono limitate a istituire il solo servizio infermieristico, oggi si gettano le basi perché le cose cambino" commenta Vincenzo Manigrasso, presidente dell'Aifi. "Il parlamentare che si è battuto per l'affermazione delle professioni sanitarie, divenuto responsabile delle politiche sanitarie di un'importante Regione come il Lazio, lancia un segnale politico importante, il segnale che è arrivato il momento di andare avanti. L'auspicio è che l'esempio sia presto seguito da altri".

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