E' stato presentato ieri a Roma, presso l'Auditorium del Ministero del Welfare, il XII Rapporto Pit Salute stilato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. Il documento – intitolato "I cittadini al primo posto. Per una sanità più umana e accessibile" – è una fotografia del rapporto tra cittadini e servizio sanitario, che si basa su oltre 25mila segnalazioni, ed è scaricabile dal sito www.cittadinanzattiva.it.
Quello che emerge è un quadro poco confortante: una sanità diversa di regione in regione, un aumento dei costi a carico dei cittadini e, soprattutto, un'attenzione insufficiente verso l'umanizzazione delle cure. Proprio questo è "il tema su cui vogliamo porre l'accento quest'anno: le difficoltà nel rapporto tra medico e paziente, la poca attenzione alla cura della persona e al rispetto della dignità". Lo ha detto Francesca Moccia, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. Moccia ha aggiunto che "questo fenomeno assume dimensioni rilevanti quando si affronta il tema dei sospetti errori nella pratica medica e assistenziale, che pur confermandosi come prima voce nelle segnalazioni che ci giungono dai cittadini, in maniera crescente sono frutto di un pessimo rapporto tra cittadini e personale sanitario, e di una cattiva comunicazione".
Il Rapporto ha già avuto un primo risultato molto concreto: "La richiesta dei cittadini di una maggiore umanizzazione degli operatori sanitari non resterà inascoltata": lo ha assicurato Ferruccio Fazio, sottosegretario al Welfare, presente ieri all'incontro. "Abbiamo pensato di inserire questo aspetto nell'Ecm: ne stiamo già parlando con medici di famiglia e associazioni".