Si è concluso il primo step di UcanAct, il progetto finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Erasmus+ che sensibilizza e supporta i cittadini nella prevenzione delle patologia oncologiche attraverso l’attività fisica.
Il team internazionale
La capofila AIFI, l’Ordine Fisioterapisti Bologna e l’Università di Bologna sono i protagonisti italiani del team europeo guidato dall’Europe Region della World Physiotherapy, insieme a partner europei di elevato profilo scientifico tra cui il Trinity College, le Università di Madrid e Siviglia, l’ISCP – Associazione Fisioterapisti irlandesi – e di partner istituzionali tra cui la contea di Kilkenny e la ONG tedesca OAC Outdoor Against Cancer, fondata da pazienti oncologici.
UcanAct ha visto impegnati i partner in una approfondita fase di ricerca e sviluppo delle strategie più appropriate ed efficaci al fine di reclutare e coinvolgere il più alto numero di cittadini possibile a Bologna, la città capofila italiana, Monaco di Baviera e Kilkenny, con l’obiettivo di incentivare gli over 50 nel praticare attività fisica come strumento di prevenzione e supporto alle cure per il cancro.
L’esperienza di Bologna
L’esperienza di Bologna è iniziata un anno fa, grazie alla collaborazione sinergica tra AIFI, l’Ordine FIsioterapisti di Bologna e Ferrara, il Comune di Bologna, l’associazione Onconauti, il Centro Integrato di Riabilitazione Oncologica, LOTO, Cittadinanzattiva Emilia Romagna, Baraccano – Casa delle Associazioni, l’Ordine dei Farmacisti di Bologna e grazie alla disponibilità di Arci di San Lazzaro di Savena, dell’Associazione Fascia Boscata e dell’Associazione Ca’ Bura.
In totale sono 90 i cittadini del Bolognese che hanno partecipato durante circa 20 sessioni di attività organizzate in quattro parchi della città: il Parco Arci San Lazzaro, il Parco Giardini Margherita, Parco Ca’ Bura e Parco San Donnino, il tutto con la guida di un team di fisioterapisti esperti, preparati per affrontare al meglio le sfide progettuali attraverso una formazione approfondita.
“UcanAct ha confermato il valore della sinergia sul territorio, mostrando come sia possibile realizzare progetti con ricadute dirette e immediate sui cittadini” spiega Vincenzo Manigrasso, Presidente dell’Ordine Fisioterapisti Bologna Ferrara “È un esempio concreto di quanto la prevenzione all’aperto faccia bene, sfruttando sempre più le aree verdi urbani, un modello facilmente replicabile da chiunque, non solo dai partecipanti diretti.”
I dati e i prossimi step
Le attività svolte a Bologna e nelle altre città europee hanno permesso di raccogliere numerosi dati sulla qualità della vita, il rischio di caduta, la soddisfazione rispetto alle attività svolte e l’impatto del progetto sulle vite dei partecipanti. I dati, attualmente in elaborazione a Madrid, evidenziano che molti hanno acquisito maggiore consapevolezza del proprio corpo, dei benefici dell’esercizio fisico e dell’importanza della socialità per un allenamento più efficace e piacevole.
Sorprendentemente, molti partecipanti hanno continuato a organizzarsi per fare attività nei parchi anche dopo la fine del progetto, senza la guida dei fisioterapisti. Per facilitare questa autonomia, è stata messa a disposizione una app gratuita, ricca di esercizi, consigli e guide per continuare l’attività fisica in modo sicuro ed efficace.
“Portare a termine questo percorso è una grande soddisfazione” spiega Michele Cannone, Delega Esteri AIFI “A maggio, i risultati saranno presentati a Bruxelles alle istituzioni europee, un’occasione di festa per tutti: dai cittadini che migliorano la loro qualità della vita, ai fisioterapisti che confermano il loro ruolo centrale nella prevenzione oncologica, fino alle organizzazioni che sfruttano il loro ruolo di rete a beneficio della società. Auspichiamo ora che le istituzioni locali e internazionali riconoscano il valore del progetto e lo sostengano nel tempo, a beneficio dei cittadini e della comunità”.