Che aprire e chiudere una mano sia un esercizio utile ai fini terapeutici già si sapeva; ma che prendere un bicchiere e lasciarlo cadere fosse più efficace è una scoperta più recente. Studi scientifici di livello internazionale dimostrano infatti come il coinvolgimento del paziente nella comprensione e nella finalizzazione dei gesti che compie nell'ambito della terapia migliori sensibilmente l'efficacia della riabilitazione. È quanto hanno raccontato Katherine J. Sullivan, professore associato della divisone di fisioterapia clinica e Carolee Winstein, professore e direttore della divisione ricerca e fisioterapia della Southern California University di Los Angeles, alla platea di professionisti presenti oggi al congresso internazionale Aifi. Un approccio che ha rivelato la sua efficacia non solo dal punto di vista empirico, ma i cui risultati sono stati anche fotografati dalla risonanza magnetica funzionale, che ha mostrato come alcune aree del cervello si attivino in maniera corretta in risposta a movimenti finalizzati.