La ri-abilitazione del bambino nato prima del termine è un processo complesso teso a promuovere nel bambino e nella sua famiglia la migliore partecipazione e qualità di vita possibili. Con azioni dirette ed indirette essa si interessa dell’individuo nella sua globalità fisica, mentale, affettiva, comunicativa e relazionale coinvolgendo il suo contesto familiare, sociale ed ambientale. Si concretizza con la formulazione del progetto abilitativo; il termine “abilitare” significa trasmettere conoscenze. Chi opera in termini abilitativi cura attraverso i genitori.
La fisioterapia è fondamentale per lo sviluppo neuro-psicomotorio del neonato pretermine. In ambito neonatologico il fisioterapista opera in un ambiente altamente complesso sia come intensità di cure che di organizzazione, tenendo sempre presente la fragilità del neonato pretermine e riconoscendo ai genitori il ruolo di principali promotori dello sviluppo neuro-comportamentale del proprio bambino.
Lavora in collaborazione con altre figure professionali in un team multidisciplinare ed inizia la presa in carico precoce del neonato e della sua famiglia in TIN (Terapia Intensiva Neonatale), accompagnandoli secondo i principi della Family Centered Developmental Care fino alla dimissione e per tutto il periodo del follow up. L’intervento abilitativo precoce si pone come obiettivo il miglioramento dell’out come neuro-evolutivo e della qualità di vita futura del bambino nato pretermine: permette di attuare un programma tempestivo promuovendo il massimo potenziale di sviluppo del neonato, non dovendo riabilitare funzioni perdute precedentemente acquisite come nell’adulto.
In TIN, attraverso specifiche valutazioni, il fisioterapista individua e condivide i punti di forza e le difficoltà del neonato con gli altri professionisti e la famiglia, propone strategie di accudimento abilitativo personalizzato adeguate ai bisogni evolutivi del neonato in base all’età gestazionale, al peso e alla valutazione neuro-comportamentale, promuovendone le competenze relazionali, sensoriali, motorie e posturali.
Sostiene i genitori nella comprensione del comportamento del proprio figlio attraverso il riconoscimento dei segnali comportamentali e dei bisogni evolutivi, supporta le competenze genitoriali, facilitando l’attaccamento, il contatto e la relazione tra neonato e genitore.
Sostiene la famiglia al rientro a casa preparandola alla dimissione, all’accudimento abilitativo in ambiente familiare e facendo eventualmente da collegamento con i servizi territoriali.
Nel periodo di follow up neuro-evolutivo, il fisioterapista garantisce una sorveglianza a distanza dello sviluppo, attua un intervento abilitativo sostenendo, verificando e modificando il programma proposto.
Fornisce una guida anticipatoria delle competenze future del bambino e alle attrezzature prima infanzia.
Garantisce la continuità assistenziale ospedale-territorio quando risulta necessario un intervento riabilitativo territoriale.
Grazie anche alla preziosa collaborazione con le associazioni di genitori svolge attività di prevenzione, educazione sanitaria e divulgazione di linee guida che rientrano tra le conoscenze transdisciplinari.
Partecipa alla formazione della Care a tutto il personale e contribuisce all’inserimento del nuovo personale.
Da un’indagine del gruppo di studio della Care della Società Italiana di Neonatologia condotta su 86 TIN risulta che il 75% delle TIN dichiara di avere un consulente fisioterapista. Solo nel 50% di queste il fisioterapista è ad orario e nel restante 50% è a chiamata. Più della metà dei centri ad orario afferma che le ore dedicate dai fisioterapisti è inferiore alle 10 ore settimanali. Si comprende quanto, nonostante il lavoro fatto, siano ancora poco presenti i fisioterapisti nella realtà delle TIN italiane e quanto sia importante sostenere la loro presenza in tale ambito a livello istituzionale e nella formazione dei corsi di laurea.
GIS Fisioterapia Pediatrica